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Sete di Parola dall’ 8 al 14 dicembre 2024
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Preleva Sete di Parola della 2ª Settimana (7- 14 dicembre 2024) del Tempo Ordinario dell’Anno B (87 Kbyte)
2ª Settimana del Tempo di Avvento – Anno C
a cura di Don Claudio Valente
Sabato 14 dicembre 2024
San Giovanni della Croce, sacerdote e dottore della Chiesa
Sembra sia nato nel 1540, a Fontiveros (Avila, Spagna). Rimase orfano di padre e dovette trasferirsi con la mamma da un luogo all’altro, mentre portava avanti come poteva i suoi studi. A Medina, nel 1563, vestì l’abito dei Carmelitani. Ordinato sacerdote nel 1567 dopo gli studi di filosofia e teologia fatti a Salamanca, lo stesso anno si incontrò con santa Teresa di Gesù, la quale da poco aveva ottenuto dal priore generale Rossi il permesso per la fondazione di due conventi di Carmelitani contemplativi (poi detti Scalzi), perchè fossero di aiuto alle monache da lei istituite. Il 28 novembre 1568 Giovanni fece parte del primo nucleo di riformati a Duruelo, cambiando il nome di Giovanni di San Mattia in quello di Giovanni della Croce. Vari furono gli incarichi entro la riforma. Dal 1572 al 1577 fu anche confessore-governatore del monastero dell’Incarnazione di Avila. Venne erroneamente incolpato e incarcerato per otto mesi per un incidente interno al monastero. Fu in carcere che scrisse molte delle sue poesie. Morì a 49 anni tra il 13 e il 14 dicembre 1591 a Ubeda.
Liturgia della Parola > Sir 48,1-4.9-11; Sal 79; Mt 17,10-13
La Parola del Signore …è ASCOLTATA
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
…è MEDITATA
Era convinzione generale, ai tempi di Gesù, che il Messia sarebbe stato preceduto dal ritorno del profeta Elia.
Questo segno, nell’immaginario collettivo, sarebbe stato la prova inconfutabile della venuta del Messia. Ecco perché nel Vangelo di oggi i discepoli domandano:
«Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».
Gesù risponde loro che non solo questa cosa è vera, ma che Elia è già venuto e lo hanno fatto fuori. Era Giovanni Battista l’Elia che tutti attendevano, ma è finito con la testa tagliata. Il grande profeta che avrebbe dovuto preparare la via del signore finisce morto come la maggior parte dei veri profeti, e come paradossalmente succederà anche allo stesso Messia. Il Vangelo di oggi sembra suggerirci che tutti siamo sempre in attesa di un segno che ci aiuti a discernere qual è la cosa giusta da fare, ma molto spesso i segni che ci aspettiamo sono segni spettacolari, segni incontrovertibili, ma la verità è che i segni sono solo segni, e molto spesso ci lasciano talmente tanto liberi da poterli persino ignorare o bistrattare. C’è bisogno invece di una grande sensibilità interiore nell’accorgerci di ciò che il Signore ci manda come segno per indicarci la strada senza però mai sostituirsi alla nostra libertà. Chiedere a Dio di essere così esplicito da toglierci le nostre scelte non è in fondo un buon affare. Oggi chiediamo occhi per riconoscere quell’Elia nascosto dietro i Giovanni Battista di cui è popolata la nostra vita.
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Con la sua testimonianza Giovanni ci indica Gesù, ci invita a seguirlo, e ci dice senza mezzi termini che questo richiede umiltà, pentimento e conversione: è un invito che fa all’umiltà, al pentimento e alla conversione.
…è PREGATA
O amabilissimo San Giovanni della Croce, anima eccelsa irradiata dalla luce di Dio, proteggi le nostre povere anime, preoccupate dai beni terreni, e insegnaci la via stretta e ardua che conduce al Monte del Signore. Fa’ che comprendiamo il valore delle realtà divine, e la fragile labilità di tutte le cose umane. Tu che sei il padre degli spirituali, il patrono dei mistici, il maestro della contemplazione e la guida alle più sublimi forme di orazione, infondi energia e slancio al nostro spirito, affinché, con l’aiuto della grazia impariamo ad amare Dio sulla terra per poi giungere a goderlo eternamente nella patria beata del Regno. Amen
…mi IMPEGNA
Coltivare la propria interiorità, prepararsi al Natale significa, appunto, vivere con profondità il momento presente, senza dover dire un giorno: non me ne sono accorto. Dio opera continuamente nella nostra vita, anche negli eventi faticosi e quotidiani, stiamo attenti a non vivere con superficialità, ma fissiamo lo sguardo sul Dio che viene. E cerchiamo, oggi, di vedere i tanti segni profetici che ci circondano preparandoci al Natale! Ma chi è il nostro Giovanni Battista, qual è la voce che grida alle nostre orecchie? E’ il Vangelo. Sì, la Parola di Dio libera i nostri cuori da ogni asprezza, da ogni voragine e da ogni montagna per essere pronti ad accogliere il Signore che viene
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Vieni Signore Gesù…
Quando il nostro cuore si svuota della speranza
e si riempie di scoraggiamento.
Quando il nostro cuore si svuota dell’amore
e si riempie di rancore.
Quando il nostro cuore si svuota della luce
e si riempie di incertezze sulle scelte da fare.
Quando il nostro cuore è stanco e affaticato
per il peso della croce che portiamo.
Quando il nostro cuore si svuota della Grazia
e si riempie del peccato.
Quando il nostro cuore non ti riconosce
e non ti vede nella vita quotidiana,
e si riempie di sfiducia
Vieni Signore Gesù…
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