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Sete di Parola dal 16 al 22 marzo 2025

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2ª Settimana di Quaresima – Anno C 

a cura di Don Claudio Valente


 

Mercoledì 19 Marzo 2025

San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria

Liturgia della Parola > Mt 1,16.18-21.24

La Parola del Signore  …è ASCOLTATA

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.

 …è MEDITATA

La festa di San Giuseppe ci ricorda che il cristianesimo è vincente solo se è vissuto alla maniera di questo immenso uomo. Infatti Giuseppe è un uomo come noi che si ritrova con la vita frantumata dalle circostanze che gli accadono. Chi più di lui poteva lamentarsene, arrabbiarsi, fuggire. Eppure egli rimane lì, nelle cose che gli accadono e che alla fine si rivelano come storia di salvezza. Guardando le sue scelte capiamo, ad esempio, che davanti a una difficoltà, a un dolore, a un evento inaspettato, non serve a molto rifletterci, pensare, analizzare, si ha bisogno di accogliere una chiave di lettura più grande che è appunto dono dello Spirito. I sogni di Giuseppe sono segno della sua vita spirituale. Egli con i suoi ragionamenti arriva a una soluzione umanamente giusta ma realmente sbagliata, ecco allora che Dio interviene e gli spalanca la prospettiva. La preghiera è il luogo dove i nostri ragionamenti ricevono un orizzonte più grande. Ogni volta che Giuseppe dovrà vivere cose simili agirà sempre alla stesso modo: prega e affronta; prega e si prende la responsabilità di ciò che ha davanti in quel momento; prega e si ingegna ad affrontare con il suo possibile le cose che gli stanno capitando. Non ci sono effetti speciali nella sua esperienza, è lui invece ad essere speciale, perché è l’emblema della fiducia e della concretezza. In questo senso tutta la sua personalità è racchiusa in questo dettaglio: “Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”. Non esiste nessun altro modo per realizzare i sogni se non destarsi e mettersi in gioco imparando il dono di se stessi.

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Giuseppe generoso e fedele, non ha piani per sé, si abbandona, giorno dopo giorno, alla volontà di Dio. Giuseppe è l’uomo giusto e l’uomo paziente che affronta le diverse circostanze della vita: quelle di gioia, di stupore, di turbamento e di mistero. Giustamente è stato chiamato l’ombra del Padre. La presenza di Dio vicino a Gesù.

…è PREGATA

Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell’opera di salvezza.

 …mi IMPEGNA

Il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza. Nei Vangeli, san Giuseppe appare come un uomo forte, coraggioso, lavoratore, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacità di amore. Non dobbiamo avere timore della bontà, della tenerezza!  Papa Francesco

 


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