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12ª Settimana del Tempo Orinario – CORPUS DOMINI
22 – 28 giugno 2025
La forza dell’Eucarestia
Le statistiche sono a volte impietose: la partecipazione settimanale all’Eucarestia, nella nostra Italia, è in netto ribasso, soprattutto tra le ultime generazioni. È un peccato, e non solo per chi non ci va. Dobbiamo sempre chiederci se, come comunità, siamo contagiosi nell’annunciare e testimoniare la centralità di questo momento per la vita.
I cristiani non possono fare a meno dell’Eucarestia, come opportunità di cibarsi insieme alla mensa del Signore, lui che è per noi parola e pane. Gli uomini hanno bisogno di celebrare, attraverso segni e simboli incisivi, le loro appartenenze, le loro scelte, le loro gioie profonde. Teologi e sociologi hanno studiato le liturgie dei tifosi e i meccanismi rituali dei social network, che non sono certo in crisi.
Nell’appuntamento domenicale della Messa i credenti possono trovare la forza della comunità riunita attorno al Salvatore del mondo, al Signore della storia, a colui che ha parole di vita eterna. Se non ci fosse stata la lungimiranza di Gesù e della Chiesa primitiva, oggi non potremmo inventarci un modo migliore per incontrare tutto questo. In quel pane preso, benedetto, spezzato e donato dal sacerdote c’è tutta la nostra vita: scelti e benedetti da Dio, a volte spezzati nelle fatiche e nelle sofferenze della vita, siamo qui per imparare a donarci così come ha fatto Lui, cibo di vita per chi è amato da noi.
MAI SENZA TE
Non posso vivere senza di te, Signore.
Non posso fare a meno del tuo pane,
che mi dice quanto tu mi vuoi bene,
che mi nutre nelle fatiche di ogni giorno,
che mi stimola a diventare un po’ come te.
Non posso fare a meno del tuo vino,
che disseta le profondità dell’anima,
che rallegra e rappacifica il mio quotidiano,
che celebra la fantasia e la gioia.
Non posso fare a meno della tua parola,
di sentire e risentire il tuo messaggio,
di ascoltare e riascoltare la tua storia,
di rimanere affascinato dalla tua coerenza,
dalla tua saggezza, dalla tua fede, dalla tua libertà.
Non posso fare a meno di chiederti perdono,
di dirti grazie per ciò che mi circonda,
di offrirti il tempo della mia vita
e la fragilità dei miei amori,
affinché tu riempia i miei vuoti
e mi conduca alla pienezza che hai pronta per me.
Non posso fare a meno di sedermi per riflettere,
di inginocchiarmi per riconoscere la mia dipendenza da te,
di stringere le mani di chi condivide questa fede,
di stare in piedi alla tua presenza,
pronto per partire alla volta della vita
che il tuo amore attende da me.
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